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CASA D’ASTE
Monumento della letteratura italiana dell’Ottocento
1039.
Leopardi Giacomo
Canti.
Firenze: Presso Guglielmo Piatti, 1831.
In-8° (mm 158x100). Pagine 165, [1]. Lievissime e usuali fioriture
alle carte, uno strappo nel margine interno delle pagine 87-90 ma
ottimo esemplare nelle sue barbe. Legatura editoriale in cartonato
verde con titoli in nero al piatto anteriore e fregio a quello posterio-
re entro cornice tipografica; dorso non più presente e qualche lieve
macchia ai piatti.
Edizione originale rara e molto ricercata. Contiene 23 canti di cui 6 in prima
edizione:
Il Risorgimento
,
A Silvia
che in questa prima stesura reca al primo
verso
sovvienti
in luogo di
rimembri
,
Le ricordanze
,
Canto notturno d’un pastore
vagante dell’Asia
,
La quiete dopo la tempesta
e
Il sabato del villaggio
. Precede i
Canti
la lettera dedicatoria - anch’essa in edizione originale -
Agli amici suoi
di Toscana
: «Sia dedicato a voi questo libro, dove io cercava, come si cerca
spesso colla poesia, di consacrare il mio dolore, e col quale al presente (né
posso già dirlo senza lacrime) prendo comiato dalle lettere e dagli studi».
Benedettucci 36; Frati 670; Mazzatinti-Menghini 670.
€ 2800
1040.
Leopardi Giacomo
Paralipomeni della Batracomiomachia.
Parigi: Libreria europea di Baudry,
1842.
In-8° (mm 177x110). Pagine 137, [1]. L’ultima carta contiene le an-
ticipazioni dell’editore. Lievi arrossature ma buona copia. Legatura
ottocentesca in mezza pelle con piatti rivestiti in carta marmorizzata.
Prima rara edizione originale, con l’errore ‘carrozzevole’ nel testo e la pagi-
na 137. Mazzatinti-Menghini 694 spiega che questa edizione si trova quasi
sempre a complemento dell’opera del Leopardi stampata da Le Monnier, che
aveva comprato quasi tutte le copie stampate a Parigi per le cure di Michele
Ruggiero, cui l’Autore aveva affidato l’autografo nel 1842, mettendo loro una
brossura del tipo di quelle utilizzate per la sua collana
Biblioteca Nazionale.
Forse
perché esaurì tutti gli esemplari dell’edizione parigina, Le Monnier realizzò
anche una ristampa di questo poemetto ma non contrassegnò in alcun modo
questa seconda tiratura, che tuttavia si «non ha in ultimo l’errata, giacché gli
errori furono corretti ai loro luoghi» (Razzolini-Bacchi della Lega 197).
Dunque sia Mazzatinti-Menghini che Razzolini-Bacchi della Lega riten-
gono che l’edizione originale debba avere una carta di errata, che nel nostro
esemplare manca; Parenti,
Prime ediz. italiane
309 invece segnala le seguenti
caratteristiche della contraffazione che la differenziano dall’originale: «ha la
pag. 5 segnata per errore 1; a pag. 22 linea 8
carezzevole
, invece di
carrozzevole
; a
pag. 137 mancano gli annunzi».
€ 600