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asta 17: libri, GRAFICA, DESIGN. firenze 27-28 MAGGIO 2015

GONNELLI

CASA D’ASTE

231.

Hevelius Johannes

Selenographia: sive lunae descriptio...

Gedani edita: autoris sumtibus typis Hunefeldianis, 1647.

In-folio (mm343x225). Pagine [30], 563, [1] con1 frontespiziofiguratoe 94 tavole (di 111) in74 carte, il tuttofinemente

inciso in rame; una delle tavole con volvella. Frontespizio tipografico in inchiostro rosso e nero. Esemplare scompleto

del ritratto e di 17 tavole, incluse le 3 a doppia pagina, le prime e le ultime 3 carte rimontate su brachette. Legatura

moderna in mezza pelle con punte e piatti marmorizzati, dorso della precedente legatura ottocentesca conservato e

con titoli impressi in oro. Bolli di antica possessione non più distinguibili al frontespizio tipografico e a quello inciso.

La prima e più importante opera di Hevelius, risultato di quattro anni di osservazioni; per l’accuratezza scientifica e la bellezza delle

illustrazioni chemostrano la luna in tutte le sue fasi, questo atlante gli valse il titolo di fondatore della topografia lunare: «it attempted

nothing less than the most complete description in text and image of the lunar face and nearly all other telescopic phenomena

of the day» (Montgomery 174). La Selenographia si apre con una parte dedicata alle lenti, ai telescopi e all’arte di costruirli, e

in quest’opera l’Autore include anche le osservazioni sulle macchie lunari e accurate descrizioni dei pianeti. Notevole l’apparato

iconografico: ad eccezione del frontespizio e del ritratto (che manca alla nostra copia) tutte le tavole sono state disegnate e incise da

Hevelius. Il frontespizio, raffigurante Alhazen e Galileo sormontati dalla

Contemplatio

che si libra in aria fra il Sole (con le macchie

solari ben in evidenza) e la Luna tenendo in mano un telescopio, è stato inciso in rame da Jeremias Falck su disegno di Adolf Boy; in

basso vi è una vedutina di Danzica. Cfr. Brunet III, 150; Cinti 120; Graesse III, 267; Honeyman 1642; Houzeau-Lancaster 1252.

€ 3500

232.

Horatius Flaccus Quintus

[Emblemata imaginibus in aes incisis, notisque illustrata...]

[Antuerpiae: ex officina Hieronymi Verdussen, 1607.]

In-4° (mm 250x200). Pagine 210 [di 212], [1]. Con numerose illustrazioni a piena pagina incise in calcografia

interne al testo. Scompleto della carta di frontespizio e della carta 2D4, bianca. Bruniture omogenee, pagine

preliminari con pecette, rinforzi e restauri marginali ad alcune carte, una gora d’acqua al fascicolo M e alcune

macchie d’inchiostro. Legatura ottocentesca in mezza pelle con punte. Piatti in cartonato. Titolo impresso in

oro su tassello al dorso. Rotture a cerniere e cuffie, lavori di tarlo ai piatti, punte leggermente spellate.

Prima rara edizione con le belle incisioni realizzate a partire da disegni di Otto van Veen. Cicognara 1970: «con 103 tavole

di bell’intaglio».

€ 300