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GONNELLI
CASA D’ASTE
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asta 13: Manoscritti, autografi e libri - firenze 25-26 ottobre 2013
221.
Ferri Alfonso
De Sclopetorum sive Archibusorum vulneribus. Eiusdem De Caruncula sine Callo quae Cervici Vesicae innascuntur.
Romae:
apud Valerium & Aloysium Doricòs fratres, 1552.
In-4° (mm 204x136). Pagine [4], 132, [4]. Con alcune illustrazioni incise in legno nel testo. Gore d’acqua alle prime
carte, qualche sottolineatura al testo, segni di inchiostro nei bordi del quaderno Oo e macchia d’unto nel margine
esterno delle carte. Legatura moderna in pergamena di recupero da antico antifonario. Annotazione manoscritta
cassata al frontespizio, alcune glosse di antica mano al testo e una lunga nota manoscritta nei fogli di sguardia in
fine di volume, con un rimedio contro le ferite da arma da fuoco:
Balsamo et secreto rarissimo ad vulnera archibusorum...
Prima edizione. Si tratta di una delle prime opere interamente dedicate alle ferite da arma da fuoco, e della prima a trattare
quelle provocate da armi pesanti: «Le traité des plaies d’armes à feu de Ferrius, est un des premiers qui ait paru. On doit
compter pour peu de chose ce qu’on avoit dit avant lui sur cette matiere» (Portal I, 316-320); il testo è particolarmente stimato
anche perché l’Autore, chirurgo personale di papa Paolo III, si occupa di tutti i sintomi e di tutte le patologie correlate a questo
tipo di ferite: ustioni, contusioni, fratture e persino avvelenamento; egli inoltre sostiene con forza che il chirurgo debba tentare
in ogni modo di estrarre il proiettile, se rimasto all’interno della ferita, così come qualsiasi altro corpo estraneo; e a tal fine
mette a punto uno strumento chirurgico chiamato
alphonsinum
, raffigurato a pagina 29: «alphonsinum instrumentum, quod,
quia nostrum inventum est, ita appellare placuit»; Durling 1514; Hirsch II, 360; Tiraboschi 1028;
Wellcome
I, 2246.
€ 3000
222.
Ficino Marsilio
Contro alla Peste. Insieme con Tommaso del Garbo, Mengo
da Faenza, & altri Autori, e Ricette sopra la medesima
materia.
In Fiorenza: Appresso i Giunti, 1576.
In-8° (mm 161x101). Pagine [8], 120, [16]. Marca
tipografica incisa in legno al frontespizio e capilettera
xilografici. Lievissime fioriture sparse e piccola macchia
d’unto sul margine esterno di poche carte. Legatura
settecentesca in piena pergamena rigida con titoli
dorati entro falso tassello al dorso.
Celebre scritto del Ficino in cui si indagano le cause e i rimedi
contro la peste, un «vapore velenoso concreato nell’aria,
inimico dello spirito vitale», fra le cui cause l’
italorummedicorum
optimus
– come lo definì Paracelsus
– annovera in primis
l’influenza astrale: l’epidemia si originerebbe dalla maligna
congiunzione di Marte e Saturno e la pestilenza «massime
offende gl’huomini, e i luoghi li quali hanno l’ascendente
infortunato per dette costellationi». Cfr. Durling 1535 «The
epistle of Manardi [...] and the “breve consiglio” of Rainaldi
[...]were translated fromthe latinbyNiccolàLorenzinio, whose
preface (p. 97/98) is dated Florence, 29 October 1576»;
Choix
VII, 8687; Graesse II, 576: «Première reimpression de l’éd. de
1481»; Haym 183;
Wellcome
2265.
€ 550