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GONNELLI
CASA D’ASTE
70
asta 13: Manoscritti, autografi e libri - firenze 25-26 ottobre 2013
169.
Gregorius [papa XV]
Copia d’una lettera scritta dalla Sacra Congregatione de Propaganda Fide [...].
(Al colophon:) In Roma et in Bologna: per
Vittorio Benacci, 1623.
1 bifolio in-4° (mm 320x205). Pagine [3], 1 bianca. Piccole macchie, lieve usura e alcuni segni d’inchiostro ai
margini delle carte, ma complessivamente buono e marginoso esemplare, ben conservato.
Risale al 22 giugno 1622, con la bolla
Inscrutabili divinae providentiae
, la fondazione della Sacra Congregatione de Propaganda
Fide, voluta da Gregorio XV per opporsi alla crescente espansione della corrente protestante in Europa attraverso l'attività
missionaria. In questa lettera, pubblicata un anno dopo la promulgazione della bolla, Gregorio annuncia "
a tutti li patriarchi,
arcivescovi e vescovi del mondo
" la creazione di tale istituzione, delineandone brevemente i compiti e le caratteristiche peculiari: di
competenza del neonato dicastero sono l'avvio di Missioni, la formazione dei missionari, le attività di carità. Questa istituzione
acquisirà, nel corso degli anni, sempre maggiori poteri, tali da arrivare a definire il prefetto della congregazione 'Papa rosso'.
Dal 1976, con la bolla
Immortalis Dei
di Paolo VI, La Congregatione ha assunto la denominazione di Congregazione per
l’evangelizzazione dei popoli (Congregatio pro gentium evangelizatione).
€ 300
170.
Guglielmotti Alberto
Memorie delle missioni cattoliche nel regno del Tunchino o sieno brevi notizie degli atti dei martiri e delle persecuzioni...
Roma:
Tipografia Salviucci, 1844.
In-8° (mm235x149). Pagine 265, [1]. Con 1 tavola fuori testo. Lievi bruniture alle ultime carte, qualche arrossatura
sparsa e una leggera gora d’acqua al margine della carta di tavola. Legatura moderna in mezzo vitello nocciola con
punte e piatti marmorizzati e titoli impressi in oro al dorso; conservato all’interno il piatto anteriore della brossura
originale. Nota di possesso manoscritta al frontespizio.
€ 80
Il primo testo stampato in Europa con ideogrammi cinesi
168.
González de Mendoza Juan
Dell’Historia della China descritta nella lingua Spagnola [...], Et tradotta nell’Italiana, dal Magn. M. Francesco Avanzo [...]
parti due, divise in tre libri, e in tre viaggi...
In Venetia: Appresso Andrea Muschio, 1588.
In-8° (mm155x122). Pagine [72], 462.Manca l’ultima carta bianca.Marca tipografica incisa in legno al frontespizio,
testatine, finalini e capilettera xilografici; ideogrammi cinesi stampati nel testo. Lieve gora d’acqua al margine
superiore di poche carte iniziali e finali, fascicoli Bb-Ff leggermente bruniti e qualche piccolissima macchia sparsa;
minuscolo forellino di tarlo alle prime due carte e altro forellino alle ultime cinque carte. Cartonato coevo con
titoli manoscritti al dorso, con rottura a una cerniera. Tagli spruzzati di rosso e blu. Ex-libris
Del Conte della Trinità
applicato al contropiatto anteriore e nota di possesso manoscritta al frontespizio «Alexandri Scarebelli».
Una delle prime importanti pubblicazioni sulla Cina, stampata per la prima volta in spagnolo nel 1585; l’opera venne presto
tradotta in varie lingue e conobbe una grandissima diffusione; la traduzione italiana, realizzata da Francesco Avanzi, comparve
già l’anno successivo, nel 1586, ed ebbe numerose ristampe. L’Autore, il padre agostiniano Gonzales de Mendoza, fornisce
ampi resoconti sulla Cina (ma anche Giappone, Canarie, Filippine, India etc…), senza tuttavia esservisi mai recato di persona:
«This unillustrated but comprehensive volume had been written [...] by an Augustinian who had worked in Mexico but never
saw China for himself. Mendoza offered a descriptive and geographical survey of China’s history and culture based on the
author’s correspondence with colleagues in the Philippines as well as accounts by recent visitors to China» (Reed-Demattè,
2). L’opera, che descrive le rotte dei missionari agostiniani e francescani in Asia, vanta alcuni significativi primati: si tratta del
primo testo stampato in Europa a riprodurre ideogrammi cinesi, e vi si menzionano per la prima volta il Regno di Cochinchina
e Tonchino (pagine 431-432). Cfr. Adams G-868; Cordier,
Indosinica
II, 1517; Palau 105506; Sabin 27779.
€ 1000