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183

tutti i lotti sono riprodotti nel sito

www.gonnelli.it

GONNELLI

CASA D’ASTE

495.

Giuseppe Diamantini (Fossombrone 1621 - 1705)

Scena mitologica.

Acquaforte. mm 227x168. Foglio: mm 230x170.

Calabi 1936, pp. 25-40. Bellini (TIB XLVII) pp.

385-424. Firmata “EQUES DIAMS In.” in basso lungo

il contorno dell’ovale e all’angolo inferiore sinistro

l’

excudit

dello stampatore Balano “Frans. Balans.

Ex.” Mentre la produzione pittorica del Diamantini è

piuttosto rara, di diversa mole e ben più documentata

è invece la sua opera incisa, rappresentata da un

cospicuo numero di acqueforti (se ne contano una

settantina) la maggior parte delle quali risulta però

tirata in un limitato numero di esemplari per mano di

stampatori spesso rimasti anonimi. Queste acqueforti,

veloci e sintetiche, venivano con tutta probabilità

incise direttamente sulla lastra, senza studi preparatori

e con scarsa attenzione ai particolari, ma mai a

discapito dell’armonia dell’insieme. Calabi (1936)

ipotizza che il Diamantini eseguisse le sue acqueforti

in pochissimo tempo e senza mai apportare modifiche

o correzioni; se per caso il risultato ottenuto non lo

soddisfaceva, ne stampava solo pochi esemplari. Fatto

che spiegherebbe in modo convincente la rarità di

certe sue opere.

Ottima prova stampata con il tipico segno leggero su carta

vergata coeva priva di filigrana. Margini di 1-2 mm oltre

l’impronta del rame. Per il resto ottima conservazione.

€ 400

496.

Paulus Du Pont (detto Pontius Paul) (Anversa

1603 - 1658)

Crocefissione.

1631.

Bulino. mm 595x385. Foglio: mm 601x388. Dutuit,

VI, 89, Hollstein, 11. In basso si legge “Petrus Paulus

Rubenius pinxit, Paulus Pontius sculpsit, 1631”. Si

dedicò all’incisione sotto la guida di Lucas Vorsterman

fino al 1624, anno in cui questi partì per l’Inghilterra;

lo stesso anno entrò al servizio di Rubens con il quale

collaborò sino al 1631. Tradizionalmente nota come

Cristo conteso a colpi di pugno

in virtù della lotta degli

angeli contro la morte e i demoni che si svolge in cielo

alle spalle del Redentore. Secondo Rooses la stampa

deriverebbe da un dipinto che si trovava nel refettorio

dell’abbazia di Tongerloo, probabilmente distrutto

durante la rivoluzione francese (Bodart, 446).

Ottima impressione su carta vergellata con filigrana “stemma

coronato su numero 4 e lettere NG”. Sottili margini oltre

l’impronta del rame lateralmente e in basso, in alto tratto

completamente rifilato. Traccia di sporco e di due pieghe

orizzontali centrali. Per il resto ottima conservazione.

€ 350