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159

tutti i lotti sono riprodotti nel sito

www.gonnelli.it

GONNELLI

CASA D’ASTE

La Battaglia di Calatafimi

431.

Garibaldi Giuseppe

Documento autografo firmato.

Caprera, 1 dicembre 1860.

Manoscritto a inchiostro seppia. Piegature della carta.

In cornice. Dimensioni della carta: 300x225 mm.

L’eroe dei Due Mondi, in questo documento, certifica

l’azione eroica di un suo colonnello: «Io certifico che il Col.

lo Augusto Elia fu ferito mortalmente a Calatafimi mentre

mi copriva del suo corpo». Elia (1829-1919) fu militare,

politico e patriota. Partecipò alla spedizione dei Mille e a

Calatafimi, con un gesto eroico, salvò la vita a Garibaldi,

riportando un grave ferita al volto, ma non morì in battaglia.

Questo testo di Garibaldi è pubblicato nel volume scritto da

Elia -

Note Autobiografiche e Storiche di un Garibaldino

, 1898

- dove si ricordano quegli attimi terribili: «[…] Nel voltarmi

per rispondergli vedo il generale Garibaldi […] esposto

alle fulminanti palle nemiche […]. II pericolo, al quale il

Generale si esponeva mi fece correre un brivido per le ossa,

e lasciato il luogo, ove stavo riparato, mi slanciai verso di lui

[…]; un terribile colpo alla bocca mi rovesciò e caddi a terra

supino. Sentivo che il sangue mi affogava ed ebbi la presenza

di spirito appena caduto di rovesciarmi a bocca in sotto […].

Poi intesi il suono della carica garibaldina e non compresi

altro. Il mondo era finito e il mio ultimo sospiro fu per la

mia Patria. Quante ore rimanessi per morto, non lo so; so

che aperti gli occhi a notte oscura volli alzarmi e mi trovai

attorniato da cadaveri […]».

€ 800

432.

Garibaldi Giuseppe

Biglietto autografo firmato inviato a Destro.

Caprera, 15

dicembre 1876.

Manoscritto a inchiostro seppia. Una piccolamancanza

della carta. In cornice. Dimensioni: 135x210 mm.

«[…] Mio caro Destro, v’invio una linea per il nostro

Zanardelli e sono sempre V.ro G. Garibaldi».

€ 250

430.

Fogazzaro Antonio

1 lettera, 1 biglietto e 1 cartolina postale viaggiata, autografe firmate.

1 documento datato 1902.

Manoscritti a inchiostro nero. La lettera su carta listata a lutto. 2 buste conservate. Dimensioni varie. (3)

Carte appartenute alla contessa Cais di Pierlas-Mocenigo.

€ 250

L’annullamento del matrimonio di Giuseppe

Garibaldi

433.

Garibaldi Giuseppe

Biglietto autografo con firma.

Datato 25 [gennaio] 1880,

Caprera.

Manoscritto a inchiostro nero su cartoncino non

piegato. Dimensioni: 240x320 mm. SI AGGIUNGE:

Umberto I (Re d’Italia)

,

Telegramma di risposta scritto

da altra mano

. Datato 27 gennaio 1880, Roma. (2)

I e II DOCUMENTO: Si tratta del testo inviato, tramite

telegramma, a Umberto I, Re d’Italia e il biglietto di

Garibaldi recita: «[…] G. Garibaldi / A S. M. il Re d’Italia

– Roma. Grazie alle leggi di cui V. M. è geloso custode, io

quest’oggi ho potuto adempiere un sacro dovere ed essere

felice. Permettami quindi e dire gli auguri che sotto il V°

regno si compiano i destini della Patria di averla grande e

prospera […]» Testo del telegramma di Umberto: «[…] La

ringrazio del suo cortese pensiero accolga caro Generale

l’augurio sincero che io formo per la di lei felicità che sta

a cuore a ogni Italiano […]». Garibaldi ringrazia per aver

ricevuto, grazie all’intercessione del Re, l’annullamento

del matrimonio con la marchesina Giuseppina Raimondi.

La sentenza venne pronunciata il 14 gennaio 1880 dalla

seconda sezione promiscua della Corte d’Appello di Roma,

accogliendo la tesi del matrimonio rato e non consumato

prevista dalla legislazione austriaca allora vigente in

Lombardia all’epoca delle nozze. Biglietto e telegramma in

cornice (dimensioni: 500x425 mm).

€ 700