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TUTTI I LOTTI SONO RIPRODOTTI NEL SITO

WWW.GONNELLI.IT

GONNELLI

CASA D’ASTE

Pascarella e la morte di Giuseppe Verdi

672.

Pascarella Cesare

Lettera autografa firmata inviata all’amico

Peppino.

Datata 27 gennaio 1901

Manoscritto a inchiostro nero. 1 bifolio, scritte 2

pagine. Su carta con intestazione ‘Hotel Helvetia /

Florence’. Fori di classificatore. Dimensioni: 220x140

mm. SI AGGIUNGE:

Id.

:

1 cartolina autografa firmata inviata

allo scultore Ettore Fassari.

Datata 26 marzo 1907. (2)

I DOCUMENTO: ‘[…] La morte di Verdi mi ha instupidito!

[…] Sabato scorso fu con lui a pranzo per l’ultima volta!

Era con noi Boito, e si passò una serata deliziosa! Come era

allegro! Quando lo lasciai volle a forza che gli promettessi

che sarei andato a vederlo a S. Agata… ‘Venite presto, venite

presto’… furono le ultime parole ch’egli mi disse […] Mi

viene da piangere! […]’.

€ 100

673.

Pascoli Giovanni

Lettera autografa firmata.

Non datata.

Manoscritto a inchiostro nero su carta azzurrina. 1

bifolio, scritta 1 pagina. Dimensioni: 170x120 mm. SI

AGGIUNGE:

Pascoli Maria.

Cartolina viaggiata autografa

firmata.

Datata 1940. (2)

I DOCUMENTO: ‘Ci vuole una fantasia molto malata per

trovare l’anticlericalismo nel poetico e patriottico disegno

delle feste di maggio, le quali vogliamo celebrare in pace

e amore tra Modena e Bologna […]. Questa improvvisa e

torbida fantasticheria sta forse a provare che non siamo

ancora degni di fare una celebrazione di concordia […], di

godere una settimana, un giorno, un’ora di serena letizia?

[…]’.

€ 180

674.

Pellico Silvio

Lettera autografa firmata inviata ad Alessandro

Manzoni.

Datata 6 agosto 1849, Torino.

Manoscritto a inchiostro nero. 1 bifolio, scritta 1

pagina. Al verso della seconda carta il nome del

destinatario. Dimensioni: 225x175 mm.

‘Vorrei

che

poteste

indovinare a quanti e

quanti io vo costantemente

ricusando di dar loro qualche

riga per voi; mi sareste grato

del timore che ho d’animare

i forestieri a disturbarvi. Or

fatta questa apologia della

mia diserezione, chiedo

grazia del non aver dato

il duro rifiuto al latore di

questo foglio. Egli è il conte

di Coetlosquet di Metz,

il quale io stimo ed amo

particolarmente;

uomo

umile e poi quanto colto,

meritevole d’aver la contezza

di passare alcuni momenti

con voi […]’.

€ 1000