GONNELLI CASA D'ASTE - ART ANCIEN, MODERNE

68 ASTA 47: ARTE ANTICA, MODERNA E CONTEMPORANEA, FIRENZE 28-29-30 NOVEMBRE 2023 GONNELLI CASA D’ASTE CASA D’ASTE Elisabeth Chaplin (Fontainebleu 1890 - S. Domenico di Fiesole 1982) A cura di Giuliano Serafini Figlia dell’ufficiale dreyfusardo William e della nobile Marguerite Bavier.Chauffour, poetessa e scultrice, Eisabeth Chaplin giunge a Firenze agli inizi del secolo rivelando un precocissimo talento artistico (lo testimonia l’autoritratto dipinto a tredici anni ora nel Corridoio Vasariano degli Uffizi). Autodidatta, si forma nel colto ed eccentrico ambito familiare (il nonno Charles Chaplin fu uno dei maggiori ritrattisti della corte di Napoleone III), facendosi presto notare dalla critica e dal milieu fiorentino e nazionale (Berenson, Pica, Ojetti, F. Gioli, Trentacoste). Dal 1910 al 1915 si presenta a mostre e rassegne quali la Società delle Belle Arti di Firenze, l’Internazionale di Valle Giulia a Roma, la Promotrice Fiorentina, la Secessione di Roma e la Biennale di Venezia (1914) con opere di chiara derivazione post-impressonista. A Roma dal 1916 al 1922, entra in contatto con l’ambiente di Villa Medici, il cui direttore, Albert Besnard, la invita al Salon de la Nationale di Parigi dove esporrà, dal 1920 in poi, fino alla Seconda Guerra Mondiale. Sono gli anni in cui fa la spola tra Parigi e Fiesole, dove il “Treppiede”, la casa che abiterà fino alla fine, diventa uno dei temi prediletti. In Francia si fa notare dai critici più autorevoli (Gillet, Salmon, Vauxcelles, Waldemar George, Thiébault-Sisson) e trova in André Gide un ammiratore entusiasta. I riconoscimenti da parte dello Stato francese vanno ad aggiungersi a quelli già ottenuti dalla patria d’adozione, la cui influenza si farà avvertire soprattutto nella declinazione simbolista del suo lavoro. Il Museo d’Arte Moderna di Parigi, il Museo del Lussemburgo e la Città di Parigi acquistano sue opere. Nel 1924 ottiene una borsa di studio e nel 1927 si aggiudica il Grand Prix Puvis de Chavannes per un grande pannello commissionatole da Alfred Cortot. La sua notorietà è legata anche all’eccezionale abilità decorativa (teleri di NotreDame-du-Salut a Parigi), cui seguiranno, nel 1932, il ciclo Lambling e gli affreschi per la chiesa di SaintEsprit, sempre a Parigi. Maurice Denis e Van Dongen la seguono in questo momento “francese”. Nel frattempo la sua attività in Italia continua intensa, e le Biennali di Venezia del 1920, 1924, 1926 e 1928 ne segnano le tappe principali. Nel 1923 e 1924 espone al Carnege Institut di Pittsburg. Nel 1933 si presenta a Palazzo Ferroni di Firenze e nel 1937 ottiene la medaglia d’Oro all’Esposizione Universale di Parigi. Nel 1938 le viene conferita la Légion d’Honneur e nel 1939 esegue un importante ciclo pittorico all’Istituto Francese di Napoli. Allo scoppio della guerra rientra definitivamente a Firenze dove, nel 1946, Giovanni Poggi le dedica una vasta antologica a Palazzo Strozzi. In questo periodo espone a “Présence” di Roma, con presentazione in catalogo di Giorgio De Chirico e alla Società Leonardo da Vinci di Firenze. Nel 1965 l’Istituto Francese le consacra un’antologica. Nel 1974 fa una cospicua donazione alla Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti dove le viene dedicata una sala con 17 opere esposte in permanenza. Altre sue opere si trovano agli Uffizi, al Corridoio Vasariano, al Museo d’Arte Moderna di Parigi (Palais de Tokio), al Museo di Bourges, alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, al Museo di Fontainebleau, al Museo di Algeri. Nel 1993-94 la Città di Firenze le dedica a Palazzo Vecchio una grande antologica curata da Giuliano Serafini, che é anche l’autore delle monografie sull’opera pittorica e grafica pubblicate da Polistampa nel 1994 e 1997. Saggi e note critiche su Elisabeth Chaplin si devono anche a: Giovanni Poggi, Piero Bargellini, Ugo Procacci, Umberto Baldini, Luciano Berti, Raffaele Monti, Luigi Carluccio, Anna Maria Petrioli Tofani, Ettore Spalletti, Carlo Sisi.

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